La caduta stagionale dei capelli è un problema che affligge molte persone. Esse raccontano che ogni anno, nello stesso periodo, alzandosi dal letto notano il cuscino pieno di peli o che ad ogni utilizzo è necessario ripulire la spazzola.
Questa sorta di muta è spesso legata a cause naturali, alle condizioni climatiche oppure ancora al cambio di alcune abitudini che hanno regolato sino a quel momento i nostri bioritmi e come scritto su revalhair.com “La caduta dei capelli stagionale si verifica soprattutto in autunno (settembre/novembre) e in primavera (aprile/maggio) e rappresenta un fenomeno abbastanza comune.“.
Ma, nel dettaglio, per quale motivo i capelli, in un certo periodo dell’anno, iniziano a cadere? Quando in effetti la situazione diventa preoccupante?
Caduta dei capelli: cosa succede in estate?
Molti soggetti accusano dei problemi tricologici soltanto durante le cosiddette stagioni di transizione, vale a dire quindi in primavera ed in autunno. Non è raro comunque assistere ad una copiosa perdita di capelli anche durante la stagione estiva. In questa fase dell’anno infatti parecchi fattori concorrono in qualche modo ad indebolire i peli del corpo. Uno di questi è da ricercarsi nella maggiore esposizione ai raggi del sole. Gli UV agiscono in vari modi sui capelli: possono schiarirli, sfibrarli, indebolirli e così via. Quando possibile quindi sarebbe meglio indossare cappellini e bandane.
Con la stagione estiva per altro un po’ tutti tendiamo a cambiare le nostre abitudini alimentari. C’è chi quasi smette di mangiare per via del caldo insopportabile, chi comincia a nutrirsi in maniera disordinata e poco equilibrata e chi, paradossalmente, non beve abbastanza. Queste cattive abitudini portano l’organismo a patire una scarsa idratazione nonché una carenza vitaminica. Se a questo aggiungiamo che le sostanze nutritive contenute nei cibi spesso non fanno in tempo ad essere assorbite perché espulse con il sudore, il gioco è fatto.
Ed a proposito di sudore: esso chiaramente inumidisce la pelle in maniera a volte eccessiva. Questo significa che, almeno per quanto riguarda le zone in cui crescono peli e capelli, si crea un ambiente perfetto per la prolificazione di alcune tipologie di agenti patogeni responsabili tra l’altro della perdita di parte della chioma.
Ma l’estate è anche la stagione del mare e della tintarella: bellissima abitudine, per carità, ma attenzione ai rischi. La salsedine (così come del resto il cloro quando invece si frequentano le piscine), contribuisce a rendere i capelli secchi, sfibrati ed aridi. Per questo motivo è buona norma fare uno shampoo dopo essersi concessi qualche ora in ammollo.
Per quanto riguarda il lavaggio della testa bisogna anche dire che questa prassi non dovrebbe mai essere eccessivamente frequente, pena l’alterazione dello stato di salute del cuoio capelluto. Inoltre si consiglia di non utilizzare mai, soprattutto in estate quando è probabile che si facciano più shampoo a settimana, dei prodotti aggressivi o, peggio ancora, non approvati dai dermatologi.
Caduta dei capelli: cosa succede in autunno?
Quello che succede in autunno è molto simile a quello che accade in primavera ed è un problema che riguarda tanto gli uomini quanto le donne: si perde una certa quantità di capelli.
Gli scienziati hanno spiegato l’alta incidenza del fenomeno cercandone la ragione negli squilibri ormonali derivanti dal diverso numero di ore di luce godute, nella ripresa del solito tran tran e nell’affinità genetica con molti animali che in questo periodo fanno la muta.
E’ indubbio inoltre che ciascuno di noi rinnovi totalmente i capelli ogni sei anni di vita e che questa sostituzione globale avvenga gradualmente soprattutto nel corso delle mezze stagioni.
Caduta dei capelli: cosa succede in inverno?
In inverno la situazione cambia un po’. Il freddo miete infatti molte vittime tra peli e capelli e lo stesso avviene quando si sottopone la chioma a bruschi sbalzi di temperatura. Ciò si traduce in una sostanziale opacità della peluria ed in una certa secchezza dei capelli.
Diventa quindi necessario dedicarsi un po’ di tempo ed utilizzare dei balsami o delle maschere anticaduta, asciugarsi tenendo sempre il phon a debita distanza, non ricorrere troppo spesso a piastre et similia e proteggersi con cappellini di materiali non sintetici da lavare con una certa frequenza.
Quando preoccuparsi?
Quando la caduta dei capelli diventa preoccupante? Beh, quando ad occhio e croce le vittime superano nel corso di una sola giornata il centinaio. Ciò è vero se non si attraversa il periodo immediatamente successivo al ciclo di ricrescita (telogen). Ad allarmarci quindi dovrebbe essere soprattutto la costante presenza di pruriti o di dolori alla cute.